Mangiare insetti - Studio di Nutrizione e Salute | Dott.ssa Chiara Fantera - Biologa Nutrizionista

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MANGIARE INSETTI? GIÀ LO FACCIAMO...

Siete sicuri di non aver mai mangiato insetti?

Nel mondo si consumano più di 1900 specie d’insetti e, anche se nell’Unione Europea non c’è un consumo diretto di insetti e di larve, non si può ignorare che in Sardegna, ma anche in altre Regioni italiane, esistano dei formaggi con le larve della mosca casearia, la cui produzione, per motivi igienici, è stata proibita.
Ma può capitare di mangiare insetti nascosti a nostra insaputa? Sì, capita, ma non c’è da allarmarsi o da sentirsi ingannati, vediamo perché. Ad esempio, cosa si usa per far ottenere il colore rosso caratteristico ad alcuni aperitivi rossi, allo yogurt ai frutti rossi, al succo d'arancia rosso o alle caramelle gommose rosse/rosa? Coloranti, certo. A volte sintetici, ottenuti in laboratorio, altre volte naturali, ottenuti dall'essiccazione della cocciniglia, un piccolissimo insetto appartenente alla stessa famiglia della coccinella. Per ottenere il colorante rosso, utilizzato da anni nell'industria alimentare e anche nella cosmesi e spesso indicato con la sigla E120, le cocciniglie vengono essiccate e successivamente macinate per ottenere una specie di polvere dalla quale, attraverso un particolare procedimento, si ricava una sostanza rossa, chiamata acido carminico. Per ottenere un chilo di colorante servono tra gli 80mila e i 100mila esemplari di cocciniglia.
L’ingestione di insetti, oltre ai coloranti alimentari, può avvenire anche attraverso l’assunzione di barrette di cioccolato, insalata, marmellate, succhi di frutta, passate di pomodoro e farine dove sono in genere presenti parti di insetti. Anche mangiando alimenti pregiati come i funghi porcini possiamo mangiare insetti. Questi, infatti, sono spesso infestati dalle larve di alcuni ditteri che possono deporre le uova sul fungo da cui escono i caratteristici vermetti bianchi.
Per quanto riguarda la farina di grilli, anche se da gennaio 2023 ne è stato approvato l'utilizzo nell'industria alimentare, possiamo stare tranquilli, perché se si leggono le etichette, nessuno potrà mai mangiarli per sbaglio!
Dott.ssa Chiara Fantera - Biologa Nutrizionista
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