MACCHIE SCURE SULLA PELLE DEI BAMBINI - Studio di Nutrizione e Salute | Dott.ssa Chiara Fantera - Biologa Nutrizionista

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MACCHIE SCURE SULLA PELLE DEI BAMBINI

Può non essere la scarsa igiene o residuo di abbronzatura, ma la spia di qualcosa di preoccupante.

“Dottoressa vede quella colorazione scura della pelle? Pensavo fosse un residuo dell’abbronzatura dell’estate scorsa, ma invece non va via con nessun sapone, cosa sarà?”. “Si chiama Acanthosis Nigricans”. “Ma è grave?”. No, di per sé l’Acanthosis Nigricans non è grave. Ma può essere la spia di qualcosa di preoccupante.
Aldilà dell’inquietante o perfino terrificante nome, l’Acanthosis Nigricans è una manifestazione cutanea caratterizzata da zone di pelle più scure rispetto alle zone circostanti (iperpigmentazione), non nettamente delimitate e di consistenza simil-velluto (in termini tecnici, ipercheratosi). In genere queste zone così “colorate” si trovano soprattutto a livello della base del collo, delle pieghe inguinali, delle pieghe ascellari e intorno all’ombelico. Non dà nessun tipo di sintomatologia (prurito, pizzicore), se non la sensazione di disagio, soprattutto negli adolescenti, in cui potrebbe appunto essere confusa con una scarsa igiene personale. Ma invece l’igiene in questo caso non c’entra proprio nulla. E quindi a cosa è dovuta l’Acanthosis Nigricans? È dovuta all’insulino-resistenza.
Ma partiamo dall’inizio. Ogni alimento introdotto nel nostro corpo viene metabolizzato e trasformato tramite diversi meccanismi fino a ridurlo a glucosio, che è il principale carburante della gran parte dei nostri organi e l’unico carburante del cervello. Il glucosio presente nel sangue è un po’ come l’ossigeno, cioè deve entrare all’interno delle nostre cellule per fare in modo che ogni singola cellula funzioni adeguatamente. Mai come in questo caso vale il principio della democrazia, per cui “il buon funzionamento del singolo garantisce il buon funzionamento dell’intero sistema”.
Per permettere al glucosio di entrare nelle cellule si ha bisogno di un ormone che viene prodotto dal pancreas e che si chiama insulina. A livello della superficie cellulare, quindi, l’insulina si lega ad un recettore e questo legame permette l’ingresso del glucosio nella cellula. Succede però che, per motivazioni diverse (in primis, le situazioni di obesità) e con diversi meccanismi, alcuni tessuti o organi diventino resistenti all’insulina, ovvero il legame recettore-insulina non è più efficace come prima. A questo punto l’organismo, costruito in maniera perfetta, per cercare di compensare a questa situazione e continuare quindi a garantire il corretto ingresso del glucosio nelle cellule, aumenta la produzione dell’insulina (iperinsulinismo) che suo malgrado però non riesce ad agire adeguatamente. Si instaura cosi un circolo vizioso, per cui l’insulino-resistenza causa iperinsulinismo!
L’insulino-resistenza è responsabile di diverse alterazioni a livello dell’organismo. Ad esempio, tornando all’Acanthosis Nigricans si è visto che l’iperinsulinismo causa una proliferazione e una crescita dei tessuti della pelle, il che si manifesta con questa colorazione anomala. Ma, ovviamente, i problemi non sono solo a livello cutaneo. L’iperinsulinismo, infatti, può legarsi a:
  • irsutismo e ovaio policistico nella donna (con aumento degli ormoni sessuali di tipo maschile);
  • accumulo di grasso a livello del fegato (steatosi epatica);
  • predisposizione allo sviluppo di diabete mellito;
  • altri problemi più o meno gravi non solo dal punto di vista organico, ma anche di ordine psicologico, soprattutto in una difficile età come quella adolescenziale.

Come si esce da questo circolo vizioso? Sicuramente, agendo su quelle che sono le cause primarie dell’insulino-resistenza, ad esempio nei casi di obesità cercando di tornare al normopeso mangiando in modo corretto, oltre che a migliorare i livelli di attività fisica regolare, poiché è noto che un muscolo allenato migliora la sensibilità cellulare all’insulina.
Dott.ssa Chiara Fantera - Biologa Nutrizionista
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