INTOLLERANZE ALIMENTARI - Studio di Nutrizione e Salute | Dott.ssa Chiara Fantera - Biologa Nutrizionista

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INTOLLERANZE ALIMENTARI: TROPPI I TEST-BUFALA!

Quanti di voi, almeno una volta nella vita, non si sono rivolti a un centro non meglio specificato, per effettuare un “TEST DI INTOLLERANZA ALIMENTARE”? Se lo avete fatto o ci state pensando, vi consiglio di leggere quanto segue, per poi decidere, successivamente, quale azione intraprendere.
Solo negli ultimi anni, il numero di persone che si è convinto di soffrire di una qualche forma di intolleranza alimentare è aumentato in maniera esponenziale. Capire, effettivamente, quanti di questi ne siano realmente affetti è attualmente complicato, in quanto sono diverse le responsabilità e le cause che portano ad una non correlazione con le stesse intolleranze.
Ma cosa si intende per intolleranza alimentare? Sappiamo realmente di cosa si tratta o come spesso avviene, confondiamo il tutto con le allergie alimentari? Conoscete quali e quanti sono i test validati scientificamente?

SIGNIFICATO E SINTOMI DELL’INTOLLERANZA ALIMENTARE
Prima di affrontare la questione “Test di Intolleranza Alimentare”, dovremmo capire bene cosa sia effettivamente un’intolleranza alimentare.
Possiamo affermare che essa è: “Una reazione avversa ad un determinato e specifico alimento”! Ovvero, l’incapacità o la difficoltà, da parte del nostro organismo, a digerire alcuni alimenti. In conseguenza di ciò, ecco che si manifestano sintomi anomali, quali ad es.: dermatologici, allergologici, gastrointestinali, asmatici, sistemici e neurologici. O anche sintomi che potremmo definire sgradevoli, quali possono essere: gonfiore, dolore allo stomaco, flatulenza e diarrea.
Inoltre i sintomi possono palesarsi con tempi e modalità diverse: possono manifestarsi sempre o solo saltuariamente o addirittura ore o giorni dopo aver digerito l’alimento in questione. Naturalmente, quanto avviene in relazione alla comparsa dei sintomi è da imputare senz’altro al cosa e al quanto il paziente ha mangiato, oltre ad una serie ulteriore di concomitanza di fattori.

DIFFERENZA TRA INTOLLERANZA E ALLERGIA ALIMENTARE
Molti chiedono di sottoporsi ad un “Test di Intolleranza Alimentare” convinti che in ogni caso, si possa trattare e gestire come una qualsiasi “Allergia Alimentare”. Niente di più sbagliato, in quanto, un’ALLERGIA ALIMENTARE è per definizione, un fenomeno che consiste in una “Reazione IMMUNITARIA del nostro organismo ad una specifica Proteina (di solito) contenuta in un determinato alimento”.
Quando invece parliamo di INTOLLERANZA ALIMENTARE, parliamo di una “Reazione avversa, da parte del nostro organismo, spesso dovuta alla carenza di un determinato enzima capace di digerire una determinata sostanza”!
Quindi, nelle allergie alimentari è il nostro sistema immunitario ad essere coinvolto, mentre nel caso delle intolleranze alimentari è invece il nostro sistema digerente ad essere chiamato in causa.
Esempio di allergie sono: Arachidi, Uova, Latte, etc…; Esempio di Intolleranze: Lattosio, etc…!

COSA NON FARE E PERCHÉ
La questione riguardante i “Test di Intolleranza Alimentari”, sono oggetto di diffuse controversie, e non solo in campo medico, e riguarda i meccanismi sottesi sia per quanto riguarda la sintomatologia che la diagnosi.
Cerchiamo di chiarire quali sono i comportamenti o le decisioni da non adottare, quando ci troviamo nella situazione tipica di dover sistemare una problematica come quella sulle intolleranze alimentari.
1 – Evitare di assumere un determinato alimento al fine di dimagrire, non serve a nulla: le intolleranze alimentari non sono causa di obesità o sovrappeso. Semplicemente il motivo è da imputare ad uno stile di vita inadeguato.
2 – Non effettuare autodiagnosi: rivolgiti allo specialista.
3 – Non eliminare un alimento seguendo le classiche diete ad esclusione: diete errate, fai da te e restrittive possono procurare danni nutrizionali non trascurabili e creare malnutrizione. Un altro rischio sono i possibili disturbi del comportamento alimentare, il cui interruttore potrebbe essere acceso da un regime alimentare sbilanciato!
4 – Non eliminare mai il glutine o il latte e derivati dalla dieta: se non vi è stata accertata un’intolleranza specifica al glutine o al lattosio!
5 – Non rivolgersi a personale non sanitario: sono il vostro medico di fiducia e gli specialisti, le figure a cui dovete rivolgervi nel caso doveste sospettare un’intolleranza alimentare.
6 – Niente Test in Centri estetici o Palestre
7 – Niente Test in Farmacia
8 – Niente Test nei Laboratori di Analisi
9 – Niente Test in Strutture non specificatamente Sanitarie

NON ESISTE UN TEST VALIDATO DI INTOLLERANZA ALIMENTARE
Sapete quanto costa un “Test di Intolleranza Alimentare”? Si va dai 100 euro agli oltre i 300, per esaminare fino a 250 alimenti.
Chiariamo subito una cosa, su cui molti fanno confusione:
Esiste “essere intolleranti ad un alimento o ad una sostanza”, ma:
- NON ESISTE un “Test di Intolleranza Alimentare” che abbia il benché minimo fondamento scientifico!
- NON ESISTE nessun “Esame del sangue” che possa convalidare alcuna diagnosi di Intolleranza Alimentare!
Salvo rare eccezioni, quali ad esempio:
1. Intolleranza al Lattosio (attraverso Breath test)
2. Intolleranza al Glutine (attraverso analisi specifiche, gastroscopia…).

PERCHÉ NON ESISTE?
Quando viene effettuato un “Test di Intolleranza Alimentare”, viene ricercata la presenza di determinati anticorpi. Gli anticorpi in questione sono denominati IgG (IgG1 -IgG2 – IgG3 – IgG4) e vengono presi in considerazione nel caso delle Intolleranze Alimentari. Mentre per le Allergie Alimentari, sono gli anticorpi IgE ad essere analizzati.
Nel caso di un “Test di Intolleranza Alimentare” la presenza degli anticorpi IgG ne confermerebbero la presenza. Il problema è che: “NON E’ MAI STATO PROVATO, SCIENTIFICAMENTE, ALCUNA CORRELAZIONE TRA LA PRESENZA DEGLI ANTICORPI IgG e INTOLLERANZA ALIMENTARE”!
Secondo gli studi, la presenza di questi anticorpi IgG è indicativa non già di Intolleranza, ma al contrario, è dimostrazione di Tolleranza ad un dato Alimento. Questo comporterebbe diversi Test Falsi risultanti Positivi.

ELENCO TEST SENZA VALENZA SCIENTIFICA
Sono numerosi i Test di Intolleranza Alimentare che non hanno alcuna valenza scientifica. Di seguito ve ne elenco alcuni e tra i più diffusi al momento:
1 – Dosaggio IGg4
2 – Test Citotossico
3 – Alcat Test
4 – Test Elettrici (vegan\test, elettroagopuntura di Voll, bioscreening, biostrengt test, sarm test, moratest)
5 – Test Kiniesologico
6 – Dria Test
7 – Analisi del capello
8 – Iridologia
9 – Bio-risonanza
10 – Pulse Test
11 – Riflesso Cardiaco Auricolare

SE I TEST NON SONO AFFIDABILI, COME SI FA A CAPIRE SE SIAMO INTOLLERANTI A QUALCHE SOSTANZA?
La caratteristica peculiare delle intolleranze rispetto alle allergie è quella di essere dose dipendente. Quindi il primo consiglio è di non abusare di alcuni cibi. L’unico metodo veramente valido per individuare un’eventuale intolleranza alimentare è quello dell’esclusione e della reintroduzione dei cibi: questa “DIETA DI ELIMINAZIONE” va effettuata attraverso l’aiuto di un nutrizionista per non incorrere in carenze nutrizionali.

PERCHÉ MOLTE PERSONE DOPO CHE GLI È STATA DIAGNOSTICATA UN’INTOLLERANZA ALIMENTARE ATTRAVERSO UN QUALSIASI TEST, NON MANGIANDO GLI ALIMENTI INDICATI STANNO MEGLIO?
Questo è dovuto principalmente a due fattori molto importanti. Il primo è il fattore psicologico, per cui il paziente dopo che gli è stata diagnosticata l’intolleranza si sente meglio e crede di aver risolto il problema, quindi si autoconvince di stare meglio. Il secondo fattore è che eliminando degli alimenti (quasi sempre quelli contenenti glutine: pane, pasta, pizza… e latticini) circa il 60-70% delle persone dirà di sentirsi meglio, e questo non è dovuto al fatto che sono intolleranti a questi alimenti, è solo che di questi cibi molto probabilmente prima se ne faceva un abuso e nella maggior parte dei casi rientravano in un’alimentazione scorretta e non equilibrata. È lo stile di vita inadeguato, soprattutto alimentare, la causa di molti disturbi.

SONO PERICOLOSI I TEST SULLE INTOLLERANZE ALIMENTARI?
Si, sono molto pericolosi ed il motivo è molto semplice. Fanno credere ai pazienti che sono intolleranti ad alcuni alimenti, a volte tantissimi, e li costringono a diete restrittive perché poco variegate (è per questo che spesso si dimagrisce) e gli impediscono di intraprendere una dieta variata, senza che ce ne sia un’effettiva motivazione. Nel 400 a.C. Ippocrate affermava: “Lascia che il cibo sia la tua medicina, e la medicina sia il tuo cibo”. Quindi se noi considerassimo il cibo come una medicina, ci renderemmo conto che ogni alimento ha le sue caratteristiche benefiche, per cui sarebbe meglio non farne a meno per mantenere un buono stato di salute sia fisico che psicologico. Inoltre come tutte le medicine, se preso in eccesso può provocare danni alla salute, infatti vi ricordo che le intolleranze alimentari sono dose-dipendente, come i farmaci. La cosa più importante è non abusare del cibo.
Quindi lasciate stare i test e iniziate a vivere una vita più sana, e se poi avete dei problemi rivolgetevi al vostro nutrizionista il quale vi aiuterà a capire cosa fare in caso di intolleranza alimentare realmente accertata.

Dott.ssa Chiara Fantera - Biologa Nutrizionista
Via F. Petrarca, presso la “Cittadella della salute” - Civita Castellana (VT)
Cell. 338 16 94 055 | e-mail: info@nutrizionistafantera.it
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