GRAVIDANZA E ALIMENTAZIONE - Studio di Nutrizione e Salute | Dott.ssa Chiara Fantera - Biologa Nutrizionista

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GRAVIDANZA E ALIMENTAZIONE

La gravidanza rappresenta sicuramente il periodo più bello e più delicato per una donna.  Alla sesta settimana il feto assomiglia ad un fagiolino. Dalla settima alla ottava settimana iniziano a formarsi tutti gli organi, ma soprattutto il cordone ombelicale, importante per dialogare con la mamma. Si forma anche il tappo mucoso che ha il compito di proteggere il feto da eventuali batteri. Alla fine dell’undicesima settimana la placenta inizia a far il suo lavoro. Il sintomo più comune in queste settimane è la nausea.
I nutrienti che vengono assunti dalla futura mamma contribuiscono non solo al suo benessere ma anche a quello del bambino che cresce in lei.
La vecchia espressione per cui “una donna in gravidanza deve mangiare per due” ha incoraggiato molte donne a mangiare il doppio del cibo effettivamente necessario nella gestazione, provocando un eccessivo aumento di peso; in realtà “una donna in gravidanza deve mangiare due volte meglio!” Una corretta alimentazione dovrebbe portare, al termine della gestazione, un aumento di 9-12 kg (nel caso di una donna normopeso).
Un accrescimento ponderale ottimale prevede un aumento di 1 kg nel primo trimestre, 4-5 kg nel secondo trimestre arrivando a 10-12kg nel terzo trimestre.
Tuttavia la donna che inizia la gravidanza in sovrappeso non dovrebbe aumentare più di 8 Kg, mentre a quella sottopeso è consentito un aumento di 12-15 Kg.
Un eccessivo aumento di peso può essere associato ad alterazioni metaboliche (diabete gestazionale, obesità) che possono avere conseguenze sul feto; mentre un ridotto aumento di peso in una donna normopeso può essere associato ad ipo-sviluppo fetale o a malnutrizione o può essere indice di una patologia materna associata.
La richiesta energetica totale della gravidanza è di circa 75.000 Kcal
di cui:
  • 5.000 depositate nel tessuto neoformato (placenta, utero, liquido amniotico);
  • 35.000 depositate come massa grassa materna;
  • 35.000 per il mantenimento del tessuto neoformato.
Se una donna aumenta di 12 kg durante tutta la gravidanza almeno 3kg sono di tessuto adiposo.
Per quanto riguarda l’attività fisica: donne già allenate, ad un’attività aerobica, possono continuare a praticarla effettuando pause di recupero più prolungate; donne, con uno stile di vita sedentario, possono praticare un’attività fisica moderata (camminare, nuotare). Sono sconsigliabili attività che comportino il rischio di traumi in generale (sciare) o con ripercussione diretta sul bacino (andare in motorino).
In caso di complicazioni della gravidanza (ipertensione, gravidanza multipla, minaccia d’aborto o di parto pretermine) è consigliabile stare a riposo.
In gravidanza bisogna fare attenzione alle malattie trasmesse dagli alimenti come la Toxoplasmosi, la Listeriosi e la Salmonellosi.
Vediamole nel dettaglio.
La Toxoplasmosi ha come agente patogeno il Toxoplasma gondii. Esso è un parassita che infesta soprattutto i gatti. Il gatto attraverso le feci elimina le uova, che rappresentano la principale fonte di questo parassita. È pertanto possibile contrarre la toxoplasmosi consumando carne cruda o verdure dell’orto.
Le misure da adottare sono quelle di:
  • lavarsi bene le mani prima dei pasti;
  • lavare accuratamente le verdure con bicarbonato e non con amuchina;
  • evitare il consumo di carne cruda (la carne deve essere ben cotta!);
  • evitare gli insaccati (eccetto il prosciutto cotto);
  • essere prudenti nel contatto con i gatti.
Per quanto riguarda la Listeriosi, l’agente patogeno è la Listeria monocytogenes. È un batterio i cui ambienti naturali sono il suolo, i liquami, le acque superficiali da cui il microrganismo può diffondere alla catena alimentare.
Gli alimenti coinvolti sono:
carni crude, verdure, latte non pastorizzato, prodotti caseari.Dunque i consigli da seguire sono:
  • sanificare il frigorifero almeno una volta a settimana,
  • consumare solo latte pastorizzato, meglio se UHT;
  • controllare la data di scadenza;
  • evitare la prolungata refrigerazione (non più di 3 giorni);
  • astenersi dal mangiare formaggi a crosta molle.
Per la Salmonellosi l’agente patogeno è la Salmonella. I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali. Quindi basta fare attenzione alle uova crude o cibi che li contengono come maionese, preparati per dolci, creme, gelato artigianale e industriale.
È necessario che la donna in gravidanza segua un piano alimentare personalizzato, che abbia il giusto equilibrio tra carboidrati, lipidi e proteine; in particolare, sono di fondamentale importanza il ferro, l'acido folico e la vitamina B12. Del ferro si ha un aumentato bisogno in gravidanza sia perché aumenta il volume di sangue materno, sia per le necessità del feto e della placenta di sopperire alle perdite ematiche durante il parto. L’aumentato fabbisogno è in parte compensato dall’interruzione del flusso mestruale, e, a partire dal secondo trimestre di gravidanza, dall’aumento della capacità di assorbimento intestinale dell’elemento.
Il feto è comunque protetto dal deficit di ferro, e a farne le spese, in caso di carenza, sarà ancora una volta la madre, manifestando un’anemia più o meno marcata. Basti pensare che nella donna adulta il fabbisogno di ferro è di 18mg/die, mentre nella donna gravida è di 30 mg/die.
Carni e pesce sono alimenti in cui il ferro è maggiormente biodisponibile; ma ne sono ricchi anche uova, legumi, frutta secca oleosa, ortaggi a foglia verde scuro, anche se in questi ultimi la biodisponibilità è minore. Bisogna tener presente, inoltre, che la vitamina C contenuta negli agrumi e in alcune verdure (pomodori e peperoni) facilita l’assorbimento del ferro. Piccolo suggerimento: utilizzare il limone come condimento.
L’aumentata produzione di globuli rossi spiega l’incremento di richiesta, oltre che di ferro, di Acido Folico e Vitamina B12. L'apporto di questa vitamina è critico per le donne che seguono una dieta vegetariana che escluda tutti gli alimenti di origine animale (vegetariani vegani). In questi casi si deve consigliare il consumo di alimenti arricchiti o integratori alimentari idonei. La vitamina B12 è essenziale per la crescita e lo sviluppo del feto. Se nella dieta rientrano quantità adeguate di latticini, uova e estratto di lievito vitaminizzato, il livello di vitamina B12 dovrebbe essere sufficiente. L’acido folico è presente nel fegato, nei vegetali a foglia verde, nel lievito, nei legumi, nel frumento integrale.
Buoni livelli di folati nella donna intorno al periodo del concepimento e nei primi mesi di gravidanza prevengono la comparsa di malattie congenite nel nascituro, quali la spina bifida e l’anencefalia, in questo periodo il fabbisogno giornaliero si raddoppia. È buona norma, in previsione di una gravidanza, aumentare l’assunzione di preparati specifici contenenti acido folico.
Dott.ssa Chiara Fantera - Biologa Nutrizionista
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